Rigassificatore: “La legge Seveso 3 suggeriva a Porto Empedocle una consultazione popolare”
Conversazione nella “Sicilia agrigentina” tra Diego Romeo e Paolo Cilona
Mi sembra orrorifico il silenzio dei politici sul rigassificatore. Tranne qualcuno dei 5stelle. Il governatore Musumeci pensa che possiamo ricavare delle risorse smentendo cosi Parco archeologico, Soprintendenza, Distretto turistico, Confimpresa e altre associazioni. Non è un mistero che Italia viva si sia annesso la prestigiosa associazione agrigentina Mare amico ma Faraone e Renzi non mi pare si siano espressi sul rigassificatore coinvolti come sono in una destra politicante che però ha sempre vituperato un certo sistema “demo-pluto-massonico” (come si diceva un tempo). Il sindaco ha detto no ma fino a che punto è disposto a rafforzare il suo no? Dispiace poi che l’esperto del Sud, il vicesegretario PD Giuseppe Provenzano e l’assessore regionale alla cultura Alberto Samonà, tacciano. Siamo in un ginepraio di contraddizioni che forse attende soluzione da un qualche editto draghiano?
“È davvero allucinante il quadro politico di riferimento al territorio agrigentino. Silenzio assoluto da parte dei deputati siciliani. Eppure sono consapevoli dei danni che il rigassificatore porterebbe al paesaggio, ai monumenti, ai templi , alla campagna, alla Scala dei turchi, alla Villa romana, ai luoghi pirandelliani, alla spiaggia del Caos. Danni alla promozione turistica e culturale del territorio agrigentino. La bellezza subirà una violenza inaudita. Ci si chiede quale futuro assegnare ad Agrigento ? Ma questo tema appartiene alla classe politica e ai governi. Scegliere il Rigassificatore in danno della bellezza dei luoghi vuol dire che il futuro di Agrigento è in mano a persone incompetenti. Il silenzio dei rappresentanti siciliani costituisce grave colpa. Comunque staremo a vedere le contraddizioni del governo regionale e di quello nazionale. Un dato deve far riflettere: la presenza di un milione di visitatori ad Agrigento, ogni anno. Il silenzio poi di Samonà e di Provenzano costituisce un modo elegante di interpretare il ruolo della famosa scimmietta (non vede, non sente, non parla)”.
Sembra di essere tornati ai tempi di Lillo Miccichè che si incatenava dinanzi la Prefettura per chiedere l’acqua senza dimenticare i tuoi digiuni dinanzi il Palazzo della Provincia. L’incatenamento di Peppe Di Rosa dinanzi al Comune ci dice che siamo messi maluccio. Ma un sindaco, per dare risposte a un cittadino che protesta o alla stampa (qualora faccia il suo dovere) deve aspettare che qualcuno si incateni? L’infingardaggine regna sovrana e noi ci riscopriamo molto poco…”ucraini” nell’amare Agrigento.
“La protesta come quella espressa dal rappresentante del Codacons. costituisce un esempio per tutti coloro che hanno in mente di contrastare in modo democratico l’operato dei pubblici amministratori. Si tratta di una singolare protesta tutta rivolta a fare emergere principalmente l’uso del denaro pubblico per finalità diverse da quelle previste dai regolamenti o dalla normativa vigente. Sarà compito dell’Amministrazione dare risposte esaustive a Di Rosa, circa la giustezza della spesa. Di sicuro la protesta alimenterà un conflitto al quale spetterà alla Corte dei Conti sciogliere ogni dubbio. Intanto, sono in tanti a manifestare solidarietà a Di Rosa per la sua azione, con l’augurio che gli organismi responsabili possano prenderne atto e possano assumere i giusti provvedimenti per sciogliere ogni dubbio circa l’operato della Giunta comunale. Comunque staremo a vedere”.
Il patriarca Kirill prega un Dio diverso da quello di Bergoglio. Possiamo solo notare una profonda spaccatura nella Chiesa.
“Il conflitto tra la Federazione russa e l’Ucraina ha creato una profonda frattura nella Chiesa ortodossa. E poi una profonda divergenza spirituale tra il Papa Bergoglio e il Patriarca di Mosca Kirill. Il primo impegnato fortemente per il raggiungimento della pace tra i due popoli in guerra, mentre il secondo a benedire la guerra del popolo russo contro “Satana”. Una divergenza insanabile nel nome del proprio Dio. La guerra russa purtroppo è portatrice di interessi politici ed economici ai quali il Patriarca Kirill è obbligato ad obbedire al primato dello Stato. Cosa ben diversa è l’azione pastorale del Papa Francesco, il quale in piena autonomia e libertà alimenta la fiaccola della pace”.
Vogliamo dare una dritta ai nostri lettori per capire veramente che cosa è un rigassificatore?
“Il gas naturale si produce nei paesi lontani dal nostro e non potendo essere trasportato allo stato gassoso lo si fa diventare liquido, lo si trasporta e poi lo si fa diventare nuovamente gas. Il rigassificatore svolge un’attività a “rischio incidente rilevante” tanto è rilevante che la legge “Seveso 3” prevede una consultazione popolare, cosa che non è stata fatta a Porto Empedocle. I problemi sono di due tipi: il primo, quello della sicurezza o dell’alto rischio, il secondo quello dell’ambiente. Nel corso delle operazioni non è sicuro al 100%, può esplodere con gravi danni per un raggio di 50 chilometri, travolgendo tutto. A Pisa è lontano dall’abitato, e sul mare. I pisani si preoccupano della Torre pendente e noi ci dobbiamo preoccupare della Valle dei Templi. Viene sostenuto, ad arte, che con gli aumenti dei fondali sarà possibile incrementare il turismo da crociera; questa è un’affermazione ipocrita in quanto la presenza delle navi gasiere non potranno arrivare a Porto Empedocle. Tutti i rigassificatori programmati nelle altre parti del nostro paese sono ubicati a mare ad una distanza minima di 15 chilometri dalla terra ferma. In atto tutte le comunità locali si sono dichiarate contrarie alle loro realizzazioni. Un esempio per tutti se ne vuole realizzare uno a Trieste Zaule, la Croazia e la Slovenia presentarono ricorso all’Unione Europea. Il Rigassificatore a Porto Empedocle è un’offesa alla millenaria civiltà, ai luoghi natali di Pirandello, alla Scala dei Turchi, alla villa romana, alla costa del mito. I rigassificatori sono un’attività a rischio incidente rilevante”.