Libri ricevuti: le storie letterarie e civili di Gaetano Allotta
Il lettore più attento e avido delle “cose nostre” vi potrà trovare ampie disamine e narrazioni storiografiche
Era la mattina del 2 luglio 1993 quando dall’aeroporto di Trapani-Birgi, Gaetano Allotta e chi scrive, decollarono a bordo di un elicottero della Marina Militare con destinazione l’appontaggio sul pattugliatore “Spica” in navigazione a 30 miglia da Pantelleria.
Ai comandi dell’Agusta-Bell il capitano Emilio Amodio e il secondo ufficiale Sergio Fratogna. Allotta era stato inviato dal Giornale di Sicilia per un reportage sullo stato della vigilanza pesca nel Canale di Sicilia mentre chi scrive fu invitato dallo stesso Allotta per filmare l’avventura. E che si trattasse di avventura lo si apprese mentre ci identificavano e firmavamo i documenti di imbarco perché la zona di destinazione era diventata “zona di guerra”.
Infatti il giorno prima, il comandante del pattugliatore “Spica”, Enrico Credendino (oggi al vertice della Marina militare come capo di Stato maggiore), era stato costretto a mitragliare un natante tunisino in procinto di abbordare in acque internazionali un peschereccio italiano che aveva chiesto soccorso.
In quegli anni era questo il clima abbastanza teso fra Tunisia e Italia.
Oggi Gaetano Allotta ha inserito il racconto di quell’avventura in una interessante pubblicazione che ha ben titolato “Temi diversi di storia letteraria e civile” che cortesemente ci ha fatto pervenire con la tradizionale “ via Posta”.
Il lettore più attento e avido delle “cose nostre” vi potrà trovare ampie disamine e narrazioni storiografiche sulle diverse comunità soprattutto ebraiche nell’agrigentino insieme ad una miscellanea che annovera le peripezie degli otto seminaristi caduti nella guerra 15-18, il ricordo del capitano Renato Candida che comandò il gruppo carabinieri di Agrigento (è lui il Bellodi del “Giorno della civetta”) e tante altre escursioni idrografiche sulle navi Vespucci, Aretusa e Galatea. Non mancano puntuali cenni storico-scientifici sull’Isola Ferdinandea emersa nel mare di Sciacca il 14 luglio 1831 e scomparsa tra i flutti dopo appena 5 mesi.
Scrive nella prefazione al libro Angelo Buscaglia: “ …questo libro sulla scia di analoga iniziativa di Leonardo Sciascia costituisce indubbiamente una formula originale di comunicazione con stile semplice, giornalistico che agevola la riflessione su argomenti sempre di grande interesse”.