“Operai del comune nella casa di campagna”, rinviato a giudizio dirigente comunale di Aragona
E' accusato di peculato
Il gup del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Rosario Monachino, 64 anni, dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Aragona, con l’accusa di peculato. La prima udienza del processo si celebrerà il 22 febbraio davanti i giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara.
Secondo l’accusa l’uomo avrebbe utilizzato mezzi e operai dell’Ente per effettuare alcuni lavori nella sua casa di campagna. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Scozzari, aveva chiesto l’inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dagli operai in quanto sentiti in mancanza di un avvocato essendo “concorrenti nel reato”.
Il 5 maggio 2021 i Carabinieri della Stazione di Aragona sorprendevano 3 operai comunali mentre stavano edificando una recinzione presso l’abitazione di campagna dell’indagato. Per l’opera venivano utilizzate delle grandi reti metalliche ed alcuni pali in ferro, trasportati sul posto con un autocarro con le insegne del Comune. Una delle reti metalliche era già stata trasformata in una cuccia per il cane, da collocare nella proprietà del funzionario pubblico. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento, documentavano come il materiale in questione, acquistato con delibera dal Comune di Aragona, fosse in realtà destinato al ripristino del muro di contenimento del Ponte Zammuto. I Carabinieri verificavano che gli operai sorpresi presso quell’abitazione risultavano, in quel momento, effettivamente in servizio al Comune.