Sciascia e Pirandello dialoganti sulla scena del Teatro antico di Taormina
Al leggìo l’autore Matteo Collura, nella parte di Pirandello, e il regista Fabrizio Catalano, nella parte del nonno, Leonardo Sciascia
Una Taormina avvolta nella calura asfissiante e in una nebbiolina che offuscava il paesaggio altrimenti straordinario, ha ospitato nel Teatro antico “Cento anni di Sciascia. Omaggio al Maestro di Racalmuto”il dialogo immaginario fra Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia. Pirandello e Sciascia insieme, uno di fronte all’altro.
Infrangendo le barriere del tempo, in una dimensione sospesa fra sogno e memoria, vivi e vitali come non mai a colloquio, protagonisti di un dialogo sincero, illuminante, chiarificatore di mogli pazze, di stanze della torture, di registi inutili e dannosi, di fascismi sussurrati o dichiarati ma che sono stati liquidati (è bene che se ne tenga conto) dalla novella “C’è qualcuno che ride”.
È quanto ha ideato e scritto Matteo Collura, biografo di entrambi, nella Conversazione (im)possibile che Taobuk, in questa undicesima edizione che coincide con i cento anni dalla nascita dell’autore del Giorno della civetta, ha avuto il privilegio di presentare in anteprima assoluta.
Colpo di scena, prima di qualsivoglia scena, in attesa di veri attori, al leggìo c’erano l’autore Matteo Collura, nella parte di Pirandello, e il regista Fabrizio Catalano, nella parte del nonno, Leonardo Sciascia. Tra il pubblico la figlia di Sciascia, Annamaria.
Si è conclusa così alla grande e in presenza Taobuk 2021, (dal 17 al 21 giugno) con la massima attenzione alla sicurezza del pubblico, Una serata storica e ineguagliabile ( perché così sicuramente ne parleranno i curatori del 200entesimo centenario sciasciano) che ha visto sulla scena prima Daniela Poggi che ha interpretato “tutte le voci” di “Cuore di Cane” di Bulgakov con una caratura d’attrice inestimabile e poi David Grossmann lo scrittore israeliano intervistato dal direttore di Repubblica Maurizio Molinari.
Un Grossmann che con la sua straripante saggezza di scrittore monoteista ha auspicato i due stati Palestinese e Israelita e si è meritato applausi a scena aperta da un pubblico internazionale presente, Anzi doppi applausi di quei presenti che conoscevano l’inglese e poi dagli italiani che sentivano le risposte del traduttore. Una ultima nota di cronaca, ai più sconosciuta, le Interviste impossibili erano state un esperimento unico nella storia della radio Rai: dialoghi fantasiosi e coinvolgenti con grandi personaggi del passato, ricchi anche di riferimenti storici, ideati e realizzati da intellettuali prestigiosi e letti da attori famosi.
Furono trasmesse sul primo e sul secondo canale radiofonico negli anni 1973, 1974 e 1975 con grande successo. Era stato trasmesso anche un testo inedito di Leonardo Sciascia, ritrovato nelle teche radiofoniche, che intervistava Maria Sofia ultima Regina di Napoli.
Le voci erano quelle di Adriana Asti e di Andrea Camilleri, con la regia di Mario Martone.
Testo e foto di Diego Romeo