Sambuca di Sicilia, picchia e minaccia la moglie: arrestato 31enne
I Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della Stazione di Sambuca di Sicilia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino romeno di anni 31, residente nel centro di Sambuca di Sicilia. Il provvedimento è scattato in seguito ai gravi maltrattamenti, all’interno dell’ambito familiare, più volte denunciati da parte della […]
I Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della Stazione di Sambuca di Sicilia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino romeno di anni 31, residente nel centro di Sambuca di Sicilia. Il provvedimento è scattato in seguito ai gravi maltrattamenti, all’interno dell’ambito familiare, più volte denunciati da parte della donna, una sua connazionale di anni 27 separatasi dall’uomo violento da circa un anno.
Malgrado la coppia fosse separata e nonostante nei confronti dell’uomo fosse già stato applicato il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e dalla persona offesa, ciò non è bastato a far desistere il cittadino romeno dal compiere ulteriori atti vessatori nei confronti della giovane donna. Innumerevoli sarebbero infatti gli episodi di violenza raccontati dalla donna, sottoposta a violenze psicologiche e fisiche (malmenata, insultata e minacciata di morte) già da diversi anni a questa parte, nonostante il provvedimento di allontanamento la donna si è vista costretta a denunciare l’ultimo episodio cruento in cui sarebbe stata brutalmente picchiata e subito dopo minacciata di morte nel caso in cui avesse rivelato le violenze. Immediatamente è scattato il c.d. codice rosso, volto ad agire sul fattore tempo in sostegno delle vittime di violenza domestica e di genere. Il nuovo protocollo è stato così applicato immediatamente con l’emanazione dell’ordinanza di aggravamento della misura cautelare emessa dal G.I.P. Dott. Alberto Davico del Tribunale di Sciacca, su richiesta del Sost. Proc. Dott. Michele Marrone che ha condotto le indagini.Con il provvedimento restrittivo, emesso in tempi rapidissimi ed eseguito immediatamente, il cittadino romeno, responsabile degli atti violenti, è stato associato alla casa circondariale di Trapani, scongiurando il ripetersi di nuovi fatti delittuosi, restituendo alla vittima la serenità e la dignità che la brutta vicenda, aveva, inevitabilmente, compromesso.